Attualmente, in Russia, l'adozione internazionale e' regolamentata principalmente dalle seguenti norme
- Codice di Famiglia della FR, in particolare Capitoli 18 e 19, del 29.12.1995
- Codice di Procedura Civile della FR 11.06.1964 e successive modifiche, in particolare: Capitolo 29/1 art. 194,198
- Codice Penale della FR, in particolare art. 152 - 155
- Codice Amministrativo della FR, in particolare art. 5.35 – 5.37
- Leggi Federali su: la cittadinanza della FR, gli Atti di Stato Civile, la Banca Dati Statale dei bambini rimasti senza tutela dei genitori
- Risoluzione n. 267 del Governo della Federazione Russa del 28-03-2000 "Sulla Commissione intersettoriale sull'adozione da parte di cittadini stranieri di cittadini minori della Federazione Russa"
- Risoluzione n. 268 del governo della federazione russa 28-03-2000 "Sui requisiti e sull'operatività degli enti autorizzati(accreditati) stranieri sul territorio della Federazione Russa e controllo del loro operato"
- Decreto Governativo federale del 04.11.06 n. 654 "Sull’attività degli organi e organizzazioni degli Stati stranieri nel campo delle adozioni dei minori sul territorio della FR e sul controllo di questa attività".
La FR non
ha recepito con propria legge la Convenzione dell’Aia del 29.05.93 ma
l’ha sottoscritta e pone in essere azioni e norme giuridiche che
tendono ai medesimi principi di tutela e di protezione del minore.
Per contro, l’adozione internazionale in Russia è ancora consentita nella forma
cd indipendente e cioè condotta direttamente dalla coppia aspirante adottiva
senza l’intermediazione di un Ente autorizzato come previsto dalla suddetta
Convenzione.
Si possono riscontrare alcune variazioni di prassi nella procedura di adozione
nelle varie Regioni o Province.
L’attività e il
ruolo dell’ente autorizzato straniero nell’iter adottivo
Qualunque organismo non
commerciale straniero, che voglia operare in Russia, deve essere registrato in
apposito Registro Federale presso il Ministero di Giustizia della Federazione
Russa e successivamente accreditato presso le altre autorità competenti a
seconda del settore di attività svolta.
Per poter svolgere "attività di adozione dei minori sul territorio della Federazione Russa" viene presentata domanda di accreditamento al Ministero dell'Istruzione e della Scienza della Federazione Russa.
La procedura prevede che vari Ministeri vengano coinvolti nella valutazione (della Giustizia, della Sanità, dell’Interno, degli Esteri); forniscano ciascuno un parere sull'operato dell'ente richiedente, atto a definire la sua idoneità o meno a svolgere, secondo la legge vigente, l’attività richiesta.
Se tutto il percorso è positivo,
l'associazione ottiene l'accreditamento che non avrà scadenza ma potrà essere
revocato; ad oggi tutti gli enti italiani sono in fase di ri – accreditamento.
Quanto sopra per effetto del Decreto Governativo del 04-11-2006, nel quale non
è stato indicato il periodo di validità dell'accreditamento, fino ad oggi aveva
validità annuale, che quindi dovrebbe essere a tempo indeterminato, fatto salvo
il diritto di revoca da parte delle Autorità russe, per inadempienze
procedurali o anche semplicemente formali.
Gli Enti accreditati per lo svolgimento delle pratiche di adozione in Russia internazionale vengono attentamente controllati per mezzo di diverse verifiche da parte di vari organi pubblici e tramite le relazioni periodiche sulla loro attività che gli enti stessi sono tenuti a produrre con periodicità richiesta dal Ministero dell’Istruzione.
Solo dopo aver concluso l’iter di accreditamento, il personale dell’ente può accompagnare gli aspiranti genitori nell’iter adottivo, garantendo le prestazioni ed i servizi dei referenti locali, interpreti, traduttori, autisti, il supporto nella preparazione e legalizzazione dei documenti, ecc., concordando le modalità delle azioni degli adottanti sul territorio della FR.
Il personale dell’ente è responsabile di tutte le adozioni in Russia che segue verso gli Organi competenti della FR., opera esclusivamente con gli adottanti ed in loro vece; non può influenzare o agire nell’ambito che riguarda il minore (l’abbinamento, la preparazione dei suoi documenti alla sentenza, ecc.. ).
Le Autorità
russe richiedono all’ente di garantire il rispetto degli impegni presi
dagli adottanti in merito alla presentazione della relazioni e registrazione
consolare del bambino, dopo l’entrata in Italia.
E’ vietata qualunque attività di intermediazione nel campo delle
adozioni in Russia, ossia qualunque attività da parte di terzi a nome e per
conto degli aspiranti genitori adottivi allo scopo di scegliere e adottare un
minore, è vietata altresì la trasmissione di qualunque
informazione relativa al minore, ivi incluse foto, materiali video o perizie
mediche aggiuntive.
Tornando alla
Russia, la centralità della famiglia nella società è affermata
da moltissime leggi, anche costituzionali, ma non viene mai specificata, a
livello costituzionale, nella fattispecie dei diritti dei bambini abbandonati.
La categoria dei bambini abbandonati non ha uno status proprio a livello
costituzionale, ma esiste come ibrido deducibile in uno spazio di mezzo fra la
categoria dei senza tetto di qualsiasi età e quella dei diritti delle famiglie
in senso ampio.
L’articolo 39 della Costituzione della Federazione
Russa dice che "a ciascuno si garantisce l’assicurazione sociale
in relazione all’età, in caso di malattia, invalidità, perdita della fonte di
nutrimento, per l’educazione dei bambini e in altri casi, previsti dalla
legge".
Poi il secondo comma della stessa legge dice che "Le pensioni sociali e
gli aiuti sociali vengono stabiliti dalla legge".
Il terzo comma aggiunge che "Si approvano l’assicurazione sociale volontaria, la creazione di forme sussidarie di assicurazione sociale e le attività di beneficenza". L’articolo 40, al comma primo, dichiara poi che "Ognuno ha diritto all’alloggio. Nessuno può esserne privo".
Per incontrare una
dichiarazione chiara e inequivocabile dei diritti dei bambini
abbandonati, che non sono solo quelli "che hanno perso la fonte di
nutrimento", bisogna andare alla Legge Federale approvata
dalla Duma di Stato il 3 luglio del 1998.
Al comma 4 dell’Articolo 1 del Capitolo 1 della Legge Federale della Duma di
Stato del 21 maggio 1999, modificata il 22 aprile del 2005, "Sulla
prevenzione dell'abbandono e delle violazioni dei diritti dei minori", è
invece specificato anche il concetto di "minore abbandonato e privo di
alloggio". Questi elementi già di per sè dimostrano come il cammino della
tutela dei più deboli sia piuttosto tortuoso nella Federazione Russa, e non
solo...
Del 14
gennaio 1998, ma con modifiche recenti del 22.08.2004, è l’ "Atto
legislativo federale su cambiamenti e aggiunte all'art. 8 della legge sulle
garanzie sussidiarie alla difesa sociale dei bambini
orfani e di quelli rimasti senza tutela genitoriale".
La legge originaria è del 1996 e prevede effettivamente garanzie importanti nel
campo della preparazione professionale dei licenziati degli istituti tipo
"casa del bambino" o "internat".
Almeno a livello teorico è quindi dichiarata la volontà dello Stato di assistere questi giovani nell’integrazione sociale. All’articolo 6 di tale legge (Assemblea legislativa della Federazione Russa 1996, N 52, art. 5880; 2000, N 33, art. 3348), al comma 1 e 2 si sottolinea che tale categoria particolare di giovani ha diritto ad una prima e seconda formazione professionale gratuita. In più gli viene riconosciuto il diritto di partecipare gratuitamente ai corsi di preparazione per l’istruzione universitaria e professionale superiore.
Il comma 4 invece
dichiara che gli istituti di accoglienza che formano
professionalmente questi ragazzi devono consegnare agli stessi al momento del
diploma vestiti, scarpe e una donazione in denaro.
Particolarmente interessante appare la legge del 27 dicembre 2004, stabilita
dalla regione di Mosca da parte della Duma regionale e firmata dal governatore
Gromov, "sul contributo sociale alle famiglie di coniugi-studenti aventi
figli e a particolari categorie di studenti". Nella legge troviamo il
riferimento specifico ai giovani orfani e rimasti senza la tutela genitoriale,
che ricevono il contributo mensile senza nessun ulteriore verifica-controllo di
natura fiscale.
Certo, sul discorso
più generale delle adozioni è doveroso rilevare che, nonostante queste
dichiarazioni molteplici sui diritti fondamentali dei minori, rimane egemone
un’impostazione fortemente adultocentrica sulla procedura delle adozioni in
Russia.
Difatti il prikaz del Ministero dell’istruzione della Federazione Russa del 20
luglio del 2001 n. 2750 "Sull’affermazione delle forme-tipo di documenti
per la scelta dei candidati all’adozione, per la formalizzazione dell’adozione
e per la realizzazione del controllo delle condizioni di vita e d’educazione
dei bambini adottati in famiglia" (con modifiche del 28 giugno 2002)
mostra alla voce "formalizzazione dell’adozione" e anche
"scelta dei candidati" qualcosa che assomiglia assai di più a
una scelta dei candidati ad essere adottati (ossia a una scelta dei bambini)
piuttosto che a una scelta dei candidati ad adottare (ossia a una selezione
intelligente dei possibili genitori adottivi).
L’ adottante-candidato compila un modulo in cui comunica le caratteristiche
desiderate del bambino da adottare, uno con il quale si avvale del diritto di
visitare gli istituti ricercando il bambino desiderato e ne può compilare un
altro un numero indefinito di volte in cui rifiuta il bambino inizialmente
scelto.
Degno di nota è
senz’altro anche il "Provvedimento del Governo di Mosca del 18 gennaio
2005 sul programma cittadino complessivo di prevenzione dell’infanzia
senza tetto, dell’infanzia abbandonata e delle violazioni dei diritti dei minori per
gli anni 2005-2007".
Vi troviamo scritto che prioritaria risulta la formazione di un atteggiamento
positivo, nel senso di interessato e propositivo, della società nei
confronti di tale problematiche e che "Di particolare attenzione
necessitano le questioni di rafforzamento della responsabilità dei
genitori nell’educazione e nell’istruzione dei loro figli non ancora
maggiorenni, di perfezionamento della legislazione nel campo della difesa dei
diritti dei minori, di utilizzazione delle tecnologie contemporanee di lavoro
con la famiglia".
Subito di seguito è scritto che "La famiglia deve
diventare un elemento attivamente all’opera all’interno del sistema di
prevenzione dell’abbandono.
A tal fine nella società devono essere create le condizioni che favoriscano
la realizzazione del potenziale delle famiglie, il loro attivismo
sociale, lo sviluppo di varie associazioni che esprimano gli interessi
corporativi dello sviluppo sociale della famiglia, l’innalzamento del suo
status e del suo ruolo nel lavoro di prevenzione".